Nuovi programmi e nuovi riconoscimenti per Angelo Passaro
I pronunciamenti di oggi e venerdì scorso del Giudice Sportivo di Lega Pro, Dott. Stefano Palazzi, in merito alle gare Feralpisalò-Pro Patria e Legnago Salus-Lucchese, con le squadre di casa ammesse al turno successivo di Coppa Italia di serie C, a dispetto del risultato sfavorevole espresso dal campo, ripropone prepotentemente la necessità di un approfondimento sull’ argomento della Giustizia Sportiva.
Da qui l’idea e il piacere della nostra redazione di comunicare subito con l’esperto di Francavilla Fontana Angelo Passaro, allo scopo di condividere alcune importanti considerazioni in materia.
Angelo grazie innanzitutto per la tua disponibilità. Sei da tempo considerato un importante punto di
riferimento per tante società italiane. Costante, puntuale, preciso. Ti sei interessato ai casi che hanno portato alle vittorie a tavolino di Feralpisalò e Legnago Salus?
"Non ritengo sia giusto entrare troppo nel merito della questione, posso semplicemente dire che, ben prima della diffusione della notizia di possibili reclami, avevo espresso analogo parere interpretativo rispetto alla posizione irregolare di tesserati schierati da Pro Patria e Lucchese. Ma, al di là delle due gare decise dal Giudice, il dato più significativo è che ben 7 partite sul totale di 28 del 1° turno di Coppa di serie C erano, a mio avviso, viziate dalla partecipazione di atleti squalificati. Una percentuale esageratamente alta, quella di un quarto sul totale delle gare disputate, una osservazione che deve far riflettere".
Cosa c’è alla base di così tanti scivoloni? Distrazione, regolamenti poco chiari, incompetenza o altro?
"Beh è troppo semplice generalizzare e la risposta deve essere articolata. Va subito premesso e compreso che trattasi di materia complessa. Basti pensare che persino nella rinnovata edizione stagionale di TIM CUP, 2 squadre avrebbero potuto perdere a tavolino partite già perse sul campo... Preliminarmente un consiglio efficace potrebbe essere quello di aumentare numericamente le risorse umane della segreteria dei club, in particolare nel periodo in prossimità dell’inizio delle competizioni ufficiali. Ho spesso difeso l’operato del cosiddetto segretario sportivo, non è giusto scaricargli tutte le responsabilità e farne il capro espiatorio. Perché contemporaneamente al già impegnativo lavoro ordinario, deve confrontare centinaia e centinaia di comunicati, peraltro di Leghe, Dipartimenti e Comitati diversi, facendo i conti con decorrenze di tesseramento, situazioni pregresse, verifica di tabellini, inserimenti in distinta ma mancato impiego in campo, coordinate normative di riferimento, ecc. ecc. Insomma, scoprire la posizione irregolare di un calciatore spesso richiede un’attività di accurata indagine e controllo certosino. A volte è proprio il caso di dire che è come trovare un ago in un pagliaio.
Nel caso di Boffelli (Pro Patria) e Bellich (Lucchese), però, le sanzioni risalivano all’anno scorso, non particolarmente datate. Cosa ha potuto indurre in errore?
"In verità, nei casi in esame, decisivo si è rivelato l’errore di limitarsi al principio di separazione fra le
competizioni di Coppa, invece di rifarsi a quello di afflittività-effettività. Le sanzioni andavano comunque
scontate, pur comminate in Coppa diversa, ed è bene ribadire che l’esecuzione delle stesse non va mai
lasciata al potere discrezionale delle società".
Da qualche tempo organizzi attività didattiche legate alla promozione e all’aggiornamento delle conoscenze calcistiche. Vengono approfonditi anche temi inerenti alla giustizia sportiva?
"Certamente sì. Ho sempre tenuto in grande considerazione l’importanza della formazione, conoscere
rende liberi anche nel calcio, più sai e meno dipendi dagli altri, non accetterei mai di ricoprire un incarico
dirigenziale senza meritarlo per competenze acquisite. E’ un piacere essere utile a operatori sportivi
affermati, offrire consigli a chi aspira a ricoprire mansioni varie all’interno di società, avviare giovani alla
conoscenza delle prime nozioni relative alle carte federali".
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