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Progetto Quero-Chiloiro: i giovani tarantini scendono in 'agon'

22.05.2022 18:17

TARANTO – L’abbinamento boxe e archeologia classica può sembrare azzardata, eppure la tradizione bimillenaria del capoluogo jonico facilita la sperimentazione con i ragazzi delle superiori di formule che prevedano attività laboratoriali a base di argilla, visite guidate presso attrattori culturali come il MarTa o alcune necropoli presenti in città, abbinate alla preparazione fisico-motoria tipica del pugilato, e in mezzo tecniche di facilitazione di gruppi per promuovere protagonismo e autoefficacia degli studenti partecipanti. A riuscirci è stata la cooperativa sociale crispianese “Stipa delle Fate”, soggetto giuridico attuatore di questo interessante progetto denominato “Agon, disputando Taranto” che tra questo anno scolastico ed il prossimo permetterà, a diverse decine di allievi dell’Istituto professionale e tecnico “Archimede” di via Lago Trasimeno, di vivere gratuitamente le diverse attività per oltre 500 ore. In rete anche la cooperativa di archeologi “Novelune” di Taranto, la famosa palestra della nobile arte “Quero” e la giovane associazione di professionisti tarantini “Astra”. Viva soddisfazione è stata espressa durante l’avvio dei laboratori nelle settimane passate da parte della dirigente scolastica Patrizia Capobianco e dalla vice, la prima collaboratrice professoressa Annamaria Summa. Per Maria Grazia Monopoli, presidente della cooperativa Stipa che gestisce questa iniziativa vincitrice del bando regionale “Bellezza e Legalità per una Puglia libera dalle mafie”, la fase post-pandemica dovrà vedere sempre più protagonisti giovani e giovanissimi del nostro territorio: “È compito di noi adulti riuscire a fare sempre meglio rete, tra enti pubblici, agenzie scolastiche e forze vive del Terzo settore locale, per promuovere cittadinanza attiva, valori democratici, sentimento di fiducia verso le istituzioni, rispetto delle regole, oltre ad una maturazione adeguata di questi giovani cittadini per essere sempre più resilienti nel ‘ring’ chiamato vita”.

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