Pallacanestro Nardò batte Luciano Mosconi e vola in semifinale
GAME OVER sulla stagione della Luciana Mosconi Ancona. Al Palascherma i dorici di Stefano Rajola perdono gara-4 dei quarti di finale playoff e consegnano alla Frata Nardò le chiavi per aprire la porta delle semifinali. La quarta sfida contro i granata è una corsa all’inseguimento contro il forte avversario pugliese. Nardò nel primo tempo tira da tre punti con una percentuale incredibile (12/17 al 20′) e in avvio di terzo quarto continua a perforare la retina dorica arrivando al +24. Toccato il fondo i ragazzi di Rajola trovano la forza nell’orgoglio e nella voglia di rimanere aggrappati con le unghie a una serie che rischia di scappare. Guidati da Oboe e Rossi (i migliori di questa partita) i bianconeroverdi difendono forte annebbiando le idee dei neretini, e in attacco trovano canestri importanti. La rimonta inizia e al 30′ i locali accorciano sul 59-71. Nell’ultimo quarto Ancona corre e ci crede. Arriva al -6 (76-82) ancora grazie alla verve del classe 2000 vicentino ma perde Caverni che deve uscire per un guaio muscolare. Sul 76-82 la Luciana Mosconi sbaglia tre triple che avrebbero potuto scrivere un ultimo minuto diverso. Leggio e Centanni non ripetono lo show del finale di gara-3 e dalla lunetta Fontana fissa il 76-84 finale con cui Nardò torna a casa iniziando a preparare la semifinale e la Luciana Mosconi Ancona spegne i riflettori sulla sua terza stagione in Serie B.
Bilancio finale senz’altro positivo a dispetto di qualche commento più o meno autorevole che non vorrebbe fosse così. L’obbiettivo di inizio stagione è stato ampiamente raggiunto. Playoff dovevano essere e playoff sono stati, oltretutto arrivati con ampio anticipo. Si è lottato per larghi tratti alla pari con un avversario oggettivamente più forte e con una struttura tale da saper mantenere inalterata la sua qualità per tutto l’arco di una partita. Ed essere usciti dopo aver si sbagliato molto, ma anche dopo aver versato ogni stilla di sudore riempie di soddisfazione. Poco da rimproverare dunque ai ragazzi di coach Rajola che chiudono la loro particolarissima stagione con orgoglio e testa alta. E a chi dice che si sarebbe potuto fare di più? Verissimo. Durante la stagione regolare qualche inciampo di troppo è oggettivamente arrivato. Ma il bicchiere è mezzo pieno quando si considerano le condizioni con cui la squadra ha costantemente convissuto. Praticamente un cammino fatto sempre senza Potì, cioè un prezzo pregiato dello scacchiere di Rajola che non ha avuto mai continuità nell’impiego causa infortuni, e con Rossi out da gennaio fino ad aprile, e proprio gara-4 contro Nardò ha fatto capire cosa ci si è perso nel vedere fuori un elemento come il classe ’99 di Castel S.Pietro. E poi la mannaia del Covid. Ok, ha colpito praticamente tutti, ma nello spogliatoio dorico ha fatto capolino nel momento in cui la squadra aveva trovato la quadratura che sembrava perfetta. I successi di San Vendemiano e Padova avevano acceso il turbo, la positività di capitan Centanni e lo stop agli allenamenti per 10 giorni hanno repentinamente azzerato le energie e tolto sicurezze. Chissà come sarebbe finita la regular season senza quel maledetto pomeriggio di Padova passato a suon di contagi? Chiaro che nello sport i se e i ma stanno a zero ma questa volta i dubbi devono essere almeno concessi. Si esce dopo il 6°posto in classifica e il primo turno playoff durato 4 gare. Mai una squadra di Ancona aveva raggiunto un traguardo simile. In una città pigra come il capoluogo dorico si è tornato a parlare timidamente di basket in un momento dove lo sport cittadino raschia con insistenza il fondo del barile. Da questi risultati ora si deve partire per provare puntare a compiere un salto in avanti a tutti i livelli. Intanto un immenso grazie ai nostri ragazzi.
Uff. Stampa Luciana Mosconi Ancona
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