Maiorino non pone limiti: "Ci toglieremo grandi soddisfazioni"
Il fantasista di Paolo VI traccia un bilancio del girone di andata della Virtus Francavilla
di Alfredo Ghionna
Telecronista Eleven sports
Con 6 reti realizzate (8 se consideriamo anche quelle di coppa Italia) e 4 assist, Pasquale Maiorino è uno tra i protagonisti assoluti della positiva prima metà della stagione della Virtus Francavilla. Gli imperiali hanno conquistato, prima della sosta natalizia ben 33 punti, meritandosi la quarta posizione in classifica, alle spalle solo di Bari, Monopoli ed Avellino. Uno score invidiabile, che potrebbe essere il preludio ad una seconda parte di torneo da vivere da assoluti protagonisti.
Maiorino, la domanda può apparire banale e scontata, ma faccia un primo bilancio parziale di questa annata.
“Non penso di poter essere smentito se affermo che alla vigilia del campionato nessuno si sarebbe aspettato un girone di andata così prodigo di soddisfazioni e risultati. In estate ci eravamo prefissati di raggiungere qualcosa di importante, ma devo dire che la coesione di questo gruppo ha fatto alzare ulteriormente l’asticella delle ambizioni in corsa. Tendenzialmente siamo in linea con i programmi che la dirigenza aveva stilato ad inizio anno, ma sono sicuro che da qui alla fine potremo toglierci ulteriori soddisfazioni”.
E sul piano personale, è soddisfatto del suo rendimento?
“Realizzare sei gol e fornire 4 assist ai miei compagni può rendermi parzialmente soddisfatto. Avrei potuto fare anche qualcosa in più. Ma, fortunatamente, c’è ancora tempo”.
Già, c’è ancora spazio per altre 18 partite nelle quali la Virtus quali ambizioni coltiverà?
“Quelle di migliorarsi gara dopo gara. La nostra filosofia è quella di avere un orizzonte temporale sintonizzato esclusivamente sul prossimo impegno. Perché solo in questo modo si riesce ad ottimizzare concentrazione ed attenzione, ed ottenere risultati congrui alle attese. Poi, per esperienza, dico che il girone di ritorno sarà certamente più ostico da affrontare, perché i punti in palio avranno un peso specifico maggiore e molte compagini si attrezzeranno con gli innesti del mercato di gennaio per raggiungere i rispettivi obiettivi”.
Voi, in realtà, il rinforzo lo avete già blindato da tempo. Avrete un Patierno in più per la seconda fase della stagione.
“Chicco è un giocatore di grande qualità che è già integrato in gruppo. Il suo apporto non potrà che accrescere la nostra proposta offensiva, anche se, essendo a digiuno di partite ufficiali da molto, avrà necessariamente bisogno di accumulare minuti per trovare lo stato di forma psico-fisico migliore. Ma sono certo che con il suo innesto saremo ancora più competitivi”.
Vi ponete degli obiettivi ben definiti?
“No. L’unico obiettivo è quello di migliorarci partita dopo partita. I conti li faremo alla fine del campionato”.
Un campionato che sembra avere già un padrone: il Bari. E’ d’accordo?
“Beh, sia la classifica che ciò che è emerso dal campo fa presagire che questa sia la stagione giusta per il Bari per tornare in B. Alle sue spalle, però, penso che un po’ tutte le antagoniste si siano equivalse. E tra queste ci siamo anche noi”.
Lei, pur essendo nato nel quartiere Paolo VI di Taranto, ha sviluppato quasi la totalità della sua carriera in piazze del nord. Poi l’approdo, o meglio il ritorno, alla Virtus Francavilla. Ci può spiegare questo percorso?
“Nascere in un quartiere di periferia come Paolo Vi mi ha dato la possibilità di crescere in fretta e di confrontarmi con la realtà, anche se dura, molto presto. Tutto questo, per me, ha rappresentato un valore aggiunto, che mi ha dato la spinta decisiva a dare il massimo. Allontanarmi dalla mia terra, inizialmente, è stata una scelta dettata dall’opportunità di misurarmi con realtà nuove e diverse, per comprendere quali fossero realmente le mie attitudini ed i miei limiti. Il ritorno alla Virtus Francavilla, dopo i meravigliosi anni trascorsi nella mia prima esperienza, l’ho vissuto come un rientro alla base. Qui è come stare in famiglia, l’ambiente è ideale per proporre un calcio fresco, giovane e dinamico ed offrire la possibilità ai più giovani di crescere senza eccessi e pressioni. Insomma. Qui si sta proprio bene”.
Commenti