Marco Canolintas svela il segreto per migliorare la performance in campo
Il monitoraggio della sessione è uno step fondamentale nel processo di allenamento. In uno sport situazionale come il calcio, l’analisi GPS (Global Positioning System) permette di quantificare il volume e l’intensità di allenamento. Un fattore chiave che conosce bene e in maniera approfondita proprio il giovane allenatore italiano, Marco Canolintas, a capo del Miami Magic FC. “L’utilizzo di questa tecnologia – spiega Canolintas – ha cambiato la mia metodologia riguardo il lavoro fisico da un lavoro a secco e, dunque, più aspecifico, a un lavoro sempre più integrato con l’utilizzo della palla. Ritengo – esplica l’allenatore italiano a stelle e strisce – sia cruciale il lavoro a secco per costruire una base atletica a inizio stagione e per lavorare su alcune abilità non stimolate sufficientemente tramite la partita (per esempio forza, potenza e in alcuni casi velocità). Tuttavia – prosegue – incentrare l’allenamento sul gioco mi ha portato notevoli benefici in termini di transfer maggiore del lavoro atletico sulla partita, efficienza dal punto di vista del tempo della sessione, motivazione e compliance maggiore da parte dei giocatori”. Canolintas riferisce che, al fine di svolgere un lavoro di questo tipo, bisogna conoscere quali parametri monitorare. Infatti, tutti gli studi scientifici fino a 10 anni fa si sono concentrati sulle soglie di velocità, tralasciando il fattore più importante nella prestazione, ossia l’accelerazione. Guardare soltanto alla distanza corsa sopra ai 20 km/h non ci dice nulla su ciò che avviene a velocità inferiori. Nel calcio ci sono situazioni dove si gioca su spazi aperti e spazi stretti. In questi ultimi, dato il poco spazio a disposizione, sarà impossibile raggiungere alte velocità, ma ci saranno comunque accelerazioni e decelerazioni massimali che hanno un peso notevole sulla spesa energetica. L’utilizzo della potenza metabolica, con tutti i suoi limiti, ha permesso una maggior comprensione delle richieste fisiologiche del calcio ed è un parametro importante per capire l’intensità del lavoro svolto. Oltre a questo, Canolintas controlla anche le variabili di volume come la distanza totale percorsa, la distanza percorsa ad alta velocità/sprint e sopra i 20 W/Kg, la durata della sessione e le variabili di intensità come tempo/distanza spesi in accelerazioni/decelerazioni massimali, i picchi di velocità e, per concludere, la distanza al minuto, lo sprint al minuto e le accelerazioni massimali al minuto. “Questi parametri – rivela il preparatore atletico – mi permettono di ricostruire il modello di prestazione della gara e programmare la settimana di allenamento per arrivare preparati alla competizione. Specificatamente – svela – cerco di dare a ogni allenamento un focus diverso stimolando così una qualità e facendola recuperare nella sessione seguente”. Fondamentalmente, l’obiettivo primario per Canolintas è arrivare a sostenere almeno il carico di partite della settimana che può essere una come tre dipendentemente dalle competizioni a cui la squadra partecipa. Perciò nel caso di due partite alla settimana, l’obiettivo nelle settimane precedenti è portare la squadra a performare un carico di lavoro equivalente almeno a due volte la partita. Questa metodologia ha portato nel tempo risultati eccezionali dal punto di vista fisico, tant’è che Canolintas si dice sicuro sul fatto che continuare a studiare la performance permetterà di migliorare ulteriormente la programmazione della settimana.
Eleonora Boccuni
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