La Puglia trionfa a Tokyo
Oro ed argento nel primo giorno di gare giapponesi per i pugliesi Dell’Aquila e Samele
di Alfredo Ghionna
Cari lettori di TuttoSportPuglia, sono consapevole che questo spazio è solitamente dedicato al calcio di serie C di casa nostra, ma oggi, consentitemelo, vorrei fare un fuori pista. Perché lo ritengo doveroso alla luce dello straordinario risultato che emerge dalla prima giornata dei giochi olimpici di Tokyo 2020, ma anche perché provo piacere a scrivere di ciò. Quella appena cominciata è una Olimpiade travagliata, condizionata fortemente dalla pandemia ancora non del tutto sconfitta e che sta privando atleti e fruitori televisivi dell’importante e colorata cornice del pubblico sugli spalti. Ciononostante i valori dello sport saranno ugualmente salvaguardati, ed i sacrifici che ogni atleta ha sostenuto per onorare al meglio delle possibilità questo appuntamento che, il più delle volte, rappresenta l’apice di una carriera sportiva non risulteranno vani. Ebbene, cari amici, il primo giorno di gare ha premiato la Puglia. La nostra regione, infatti, è seconda nel medagliere assoluto. Davanti a noi c’è solo la Cina, mentre ad inseguirci c’è tutto il resto del mondo. Detta così, sembra quasi che il tacco d’Italia abbia delle mire secessioniste, ma in realtà è solo la risultante di un dato meramente sportivo, emerso nelle prima 24 ore giapponesi. Le due medaglie italiane parlano pugliese.
L’oro, meraviglioso, è stato conquistato da Vito Dell’Aquila, un ragazzo di 20 anni di Mesagne. Una persona semplice, vera, il ragazzo della porta accanto, direbbe più di qualcuno, che con la medaglia al collo ha voluto tributare il primo pensiero ai genitori, che ancora non aveva avuto modo di sentire e che tanti sacrifici hanno fatto insieme a lui per sostenerlo in questo sogno. Vito ha trionfato in una specialità che non tutti conoscono, il taekwondo, un’arte marziale che privilegia l’uso delle gambe, in particolar modo nella categoria 58 kg. Ha battuto tutti gli avversari che gli si sono opposti, esaltandosi nella finale contro il tunisino Jendoubi che per quasi tutto il match era stato avanti nel punteggio. Una vittoria non casuale, quella ottenuta da Dell’Aquila, figlia di sacrifici ed allenamento, ma anche di tante rinunce, come lui stesso ha dichiarato dopo la vittoria:”Questa medaglia non è soltanto il frutto delle vittorie conseguite qui a Tokyo – ha spiegato – ma viene da lontano ed è la risultante di numerose sfaccettature che hanno cambiato le mie abitudini di vita. Dalle rinunce a tavola, alle uscite mancate con gli amici. Credetemi, non è semplice, ma quando hai un obiettivo in testa e lo vuoi raggiungere con tutte le tue forze, trovi dentro di te la capacità di sostenere anche le prove più dure”.
E’ questa la Puglia che vince, quella che ci piace, quella dei ragazzi che hanno sofferto forse più di tutti le restrizioni della pandemia, e che ora, finalmente, possono tornare alla vita. E’ anche la Puglia di Luigi Samele, che oggi (25 luglio) festeggia il suo 34esimo compleanno con uno splendido argento al collo conquistato nella sciabola. Il foggiano, dopo un percorso netto, si è dovuto arrendere solo in finale, al cospetto del campione ungherese Szilagyi. Una medaglia che ci consente di fare un bis incredibile che, però, potrebbe non essere un “unicum”. Sono tante le speranze pugliesi in queste Olimpiadi giapponesi. Dalla golden baby del nuoto azzurro Benedetta Pilato, alla prima ed unica rappresentante donna del karate nazionale Silvia Semeraro. Dalla Di Liddo (nuoto) a De Filippis (tiro a volo). Il medagliere pugliese può diventare il più ricco della storia dei giochi olimpici, rinverdendo i fasti del grande “Atleta di Taranto” che ad Olimpia, oltre 2000 anni fa, conquistò il titolo nel pentathlon, divenendo una star che ancora oggi mostra fiero i suoi trofei in uno spazio a lui interamente dedicato nel museo nazionale del capoluogo jonico.
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