Fuori dal campo Bari

Uomo su Marte,studenti Politecnico Bari progettano villaggio

16.03.2021 17:25

(ANSA) - BARI, 16 MAR - Sei studenti del Politecnico di Bari si sono laureati in architettura con un progetto di ricerca su un primo insediamento dell'uomo su Marte. La tesi prende il tiolo dal nome del villaggio che si potrebbe realizzare: 'Hive Mars' (alveare marziano), dovuto alla conformazione geologica del sottosuolo a nido d'ape' del luogo prescelto per l'insediamento, 'Hellas Planitia', che si trova nell'emisfero Sud del pianeta.


    L'alveare è richiamato anche dal principio di aggregazione dei moduli abitativi che riprendono la figura geometrica esagonale, e nel principio fondativo del design dei rovers automatizzati che si ispira agli insetti terrestri, in particolare alle api. L'esercizio accademico ipotizza una data per vedere l'opera in fase di allestimento: il 2066, tenuto conto che la prima missione spaziale dell'uomo su Marte è prefigurabile attorno al 2030.
    La tesi è nata nel Politecnico di Bari, nel laboratorio di Tesi di Progettazione Architettonica del Dipartimento di Ingegneria civile e dell'Architettura. Secondo quanto dichiarato dal Politecnico, "è la prima in Italia dedicata alla Space Architecture".
    Al progetto di tesi di laurea si sono dedicati sei studenti del Politecnico: Alessandro Angione di Molfetta (Bari), Federica Buono, Valenzano (Bari), Ivana Fuscello e Isabella Paradiso, Andria (BAT); Mirha Vlahovljak e Hana Zečević di Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina). Queste ultime hanno scelto di proseguire e concludere il loro percorso accademico come studentesse del Politecnico di Bari, dopo aver trascorso due anni da studentesse Erasmus.
    L'idea di base dei neodottori in Architettura - su evidenzia in una nota - deriva dall'utilizzo delle risorse e dei materiali (regolite) presenti su Marte. Ciò rappresenta la capacità fondamentale per la progettazione e costruzione di strutture permanenti e semipermanenti sul pianeta rosso, ma anche sulla Luna. Il team denominato 'Archimars', nel lavoro di tesi, propone un progetto per un avamposto ibrido di 'classe 2' (strutture al di fuori della superfice) e 'classe 3' (integrato con elementi gonfiabili e solidi prefabbricati, sia per elementi pressurizzati che per infrastrutture). (ANSA).

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