La crisi di personale e l’obiettivo di efficienza della pubblica amministrazione italiana
Le condizioni in cui versa la pubblica amministrazione italiana sono ormai note tanto a livello nazionale quanto a livello europeo. In linea con gli indirizzi del Next Generation UE, la Commissione europea ha individuato tra le Country Specific Recommendations, indirizzate allo Stato Italiano, il miglioramento sul funzionamento della pubblica amministrazione. Sulla base di tali indirizzi, nel testo del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), viene riportato che il Parlamento si è espresso favorevolmente nel rafforzare le misure di carattere organizzativo (reclutamento, formazione, valutazione delle performance, governance) per assicurare la costruzione di una capacità amministrativa stabile all’interno delle PA. Tra le 6 Missioni del PNRR, che rappresentano le aree “tematiche” per gli interventi sull’intero Paese, al primo posto è stato costituito l’obiettivo della digitalizzazione, innovazione e competitività̀ del sistema produttivo, dove la Componente 1 (M1C1), è dedicata proprio alla digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA, per la cui attuazione sono stati destinati 11,15 miliardi di euro. La realizzazione degli obiettivi della M1C1, sulla modernizzazione della PA, costituisce una chiave di rilancio del sistema paese che deve avvenire attraverso una riforma fondata su quattro assi principali (A. Accesso B. Buona amministrazione C. Competenze D. Digitalizzazione). In tale ambito, si può leggere, che l’attuazione della riforma passa attraverso “un rafforzamento delle capacità e delle competenze del fattore umano e a una riduzione di tempi e costi dei procedimenti amministrativi”. Sempre nel PNRR in ambito dell’Intervento 2 (Innovazione nella PA), al 2.1 denominato “PA capace: reclutamento di capitale umano”, è riportato che: Il personale pubblico in Italia, dopo anni di blocco del turn over, registra forti carenze in alcuni settori e un’età media molto elevata. Ciò̀rende prioritario assicurare un ricambio generazionale e culturale nelle PA centrali e locali, anche semplificando significativamente le procedure di reclutamento, che soddisfi le esigenze di nuovi profili professionali individuati mediante la ricognizione dei nuovi fabbisogni e con una gestione digitalizzata del reclutamento e della mobilità. In linea con tali presupposti, è stato bandito il Concorso Unico per la selezione di Funzionari Amministrativi da inserire nei Ministeri italiani ed in seguito alla legge di bilancio 2020 ed in particolare nell’art. 1, c. 145- 149, della L. 160/2019, nonché all'art. 16, co. 3-bis del DL n.146 del 2021, convertito Legge n. 215 del 2021, si è prevista la possibilità̀per tutte le Pubbliche Amministrazioni, compreso gli Enti Territoriali, di utilizzare le graduatorie vigenti per l’assunzione del personale necessario al proprio fabbisogno. Tuttavia, i posti messi a bando sono stati limitati ad un numero di 2736 idonei a fronte di centinaia di migliaia di carenze di personale di cui soffre la pubblica amministrazione italiana. A tal riguardo, dalle previsioni elaborate nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere, in collaborazione con Anpal, in merito ai fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2021-2025), è emerso che “la pubblica amministrazione avrà bisogno nei prossimi 5 anni di oltre 740 mila nuovi occupati, più di 690 mila dei quali per il naturale turnover dei dipendenti”. Lo stesso Ministro per la PA ha confermato l’enorme esigenza di personale nel settore pubblico e una stima della Ragioneria Generale dello Stato di circa 100 mila pensionamenti l’anno. In ragione di ciò, si è deciso di dare costituzione al CIFA (Comitato Idonei Funzionari Amministrativi), formatosi tra i soggetti risultati idonei, oltre i primi 2736 vincitori, al sopraindicato concorso unico ed oggi presenti nella graduatoria definitivamente approvata il 04-02-2022. Il CIFA si è costituito sulla base della petizione inoltrata al Ministero per la Pubblica Amministrazione e al Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP), il cui oggetto principale è l’efficientamento delle PPAA, anche attraverso l’utilizzo della graduatoria del concorso unico in questione, considerato che il profilo del funzionario amministrativo rappresenta una figura di fabbisogno comune per tutti gli Enti pubblici. Inoltre, il Comitato intende anche rappresentare una figura di supporto nel procedimento di innovazione ed efficientamento della PA, previsto dai vigenti indirizzi normativi, anche attraverso l’elaborazione e la presentazione di istanze, proposte e progetti. In linea con tali intenti si è inoltrata, in data 02-01-2022, agli Organi sopraindicati una specifica richiesta di dialogo (a mezzo PEC), nonché l’apertura di un tavolo di collaborazione. Si è inoltre avviata una collaborazione anche con i vertici nazionali delle tre maggiori confederazioni sindacali FP CGIL, CISL FP e UIL PA, i cui responsabili, dietro concertazione, hanno anch’essi inviato una richiesta di incontro con il Ministro per la PA per trattare i punti in comune con il CIFA. Ma il Comitato ha anche provveduto ad informare e richiedere una manifestazione d’interesse sulla vicenda a tutti i Ministeri e rispettivi Dipartimenti, così come agli Enti territoriali italiani, il tutto proprio in linea con gli indirizzi normativi vigenti ed al fine di perseguire un risparmio dei tempi e dei costi per l’efficientamento degli uffici pubblici. Sono state anche informate le Commissioni Parlamentari competenti, sia alla Camera che al Senato, in particolare le I°, V°, VI° e XI°, rispettivamente in materia di Affari costituzionali, Bilancio, Finanze e Lavoro. Con la presidente e alcuni membri della XI° Commissione Senato si è avuta anche la possibilità di un primo dialogo di cui si attende un’udienza in assemblea plenaria. Insomma, tutte le attività avviate sono tese a fornire un valore aggiunto nel processo di efficientamento e rinnovamento della pubblica amministrazione italiana, basti pensare che l’articolo 4 della Legge n. 125 del 2013, accompagnato dalla L. 150 del 2013 sul turn over, prevede proprio che in caso di Concorsi Unici gli Enti pubblici, anche in osservanza del criterio di economicità, debbano attingere dalla graduatoria esistente per colmare il proprio fabbisogno di personale, prima di bandire altri concorsi per i medesimi profili. Ma tra le varie pronunce giurisprudenziali, anche il Consiglio di Stato, Sez. V, 17 gennaio 2014, n. 178, si è espresso disponendo che l’ente pubblico, per la copertura del proprio fabbisogno di personale, deve esperire preventivamente la mobilità obbligatoria, dopodiché deve ricorrere prioritariamente alle graduatorie esistenti e, solo in assenza, può bandire un nuovo concorso pubblico; Un principio che si può ricavare anche dagli articoli 30, comma 2-bis e 34-bis del TUPI, Testo Unico del Pubblico Impiego, dove viene disposto il previo esperimento delle procedure di mobilità prima di bandire concorsi e quindi in osservanza del criterio di economicità. Sulla base di quanto riportato, pertanto, si auspica che il CIFA possa presto ricevere una risposta alle istanze inoltrate, accompagnata dalla volontà di collaborazione, da parte degli Organi competenti, nel perseguire i sopraindicati obiettivi comuni, considerato soprattutto l’attuale concreto rischio di paralisi di numerosi uffici pubblici e dei relativi servizi. Il presidente Fabio Putortì e il Direttivo del CIFA (Comitato Idonei Funzionari Amministrativi)
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