Fuori dal campo Taranto

Taranto sta finalmente cambiando, non è più la “molle Tarentum” condannata a un immobilismo amministrativo

01.12.2020 12:46

Un colpevole immobilismo amministrativo che ha trovato un utile alleato in un atteggiamento mentale e culturale di alcuni tarantini, il vero nemico di questa città, che hanno sempre ostacolato chi vuole fare, chi vuole costruire, in politica, nelle professioni e nel sociale.

C’è sempre qualcuno pronto a cercare il pelo nell’uovo, a trovare ogni motivazione, spesso artatamente, per ostacolare chi vuole operare un cambiamento per proiettare Taranto in un’altra dimensione, quella che le compete: una grande città europea con un grande passato, le cui vestigia sono nel  Museo Archeologico Nazionale di Taranto - MARTA , ma soprattutto con un grande futuro a portata di mano.

Sono tanti i progetti e le opere che l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Rinaldo Melucci sta realizzando per operare questo cambiamento.

Da quelle piccole ma dall’alto valore simbolico, come il ripristino della casa natale di Paisiello, il nostro genius loci trascurato da troppo tempo, mentre in altre città sui loro compositori hanno saputo costruire eventi internazionali, come il Rossini Opera Festival a Pesaro, diventati attrattori del turismo culturale.

Tra gli interventi di maggiore spessore c’è sicuramento quello della Foresta Urbana al quartiere Tamburi che sabato scorso ha ricevuto il “via libera” dal Consiglio comunale, un’opera imponente che è parte integrante della “Green belt”, la cintura verde pensata per la nostra città.

Il Comune di Taranto ha elaborato un progetto che vedrà la messa a dimora di migliaia di alberi e piante per ridurre gli effetti nocivi sulla salute dell’inquinamento sui cittadini e, soprattutto, non prevede alcuna nuova edificazione, quindi senza la cementificazione di aree, ma solo la sistemazione dei chioschi dei fiorai vicino al cimitero San Brunone.

Anche la foresta urbana rappresenta un forte segnale dell’Amministrazione comunale di concreta attenzione alla questione ambientale in generale, e al quartiere Tamburi in particolare, non certo la panacea per risolvere magicamente tutti i problemi ambientali della città frutto di oltre mezzo secolo di scelte sbagliate e colpevoli ritardi.

Ma ora abbiamo il dovere di non guardare più al passato, ma costruire tutti insieme – cittadini, imprese, associazioni – un nuovo futuro per la nostra città, per lasciare in eredità una Taranto diversa ai nostri figli e nipoti.

Questo intende fare l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Rinaldo Melucci: siamo pronti a confrontarci e a interloquire con chiunque, purché si parli di come cambiare in meglio Taranto.
 

Paolo Castronovi Assessore all'Ambiente e alle Società Partecipate

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