Femminile Molfetta: Si riparte da capitan Liuzzo
La prima conferma in casa Femminile Molfetta in vista della prossima stagione è quella di Tiziana Liuzzo. Il portiere crotonese rappresenta un vero e proprio lusso in serie A2 e, per lei, la maglia biancorossa è ormai una seconda pelle: 103 presenze, la fascia di capitano e quella voglia matta di raggiungere insieme quel tanto desiderato traguardo.
“Dopo quattro anni – dice Tiziana Liuzzo -, la Femminile Molfetta è come se fosse la mia seconda casa: qui si sta bene, molto bene. Ormai mi sento pugliese, devo solo imparare meglio il dialetto e poi potrò prendere la cittadinanza. A parte gli scherzi, il Molfetta è un'ottima società, sempre disponibile con tutti, con degli obiettivi ben definiti e che condivido in toto.”
Il mirino del numero 25 si sposta sulla stagione che è alle porte: “Non ho degli obiettivi ben precisi, ma come sempre cercherò di impegnarmi sempre al massimo sia in allenamento che in partita, mettere tutta me stessa, tutte le energie disponibili, l'impegno, l'esperienza acquisita negli anni a disposizione di tutta la squadra.”
“Questa stagione appena conclusa – prosegue la calabrese -, nonostante un paio di sconfitte (che tutt'ora bruciano), la considero più che positiva, perché a causa di alcuni brutti infortuni durante l'anno, è venuto a mancare l'aiuto di qualche compagne che avrebbe potuto dare un grande supporto alla squadra. Nonostante ciò siamo arrivate comunque ad un passo dalla conquista della massima serie, abbiamo giocato la Final Eight e a soli tre punti di distanza dalla prima in classifica. Sono soddisfatta, ripartiamo da qui con la voglia di arrivare fino in fondo.”
Liuzzo analizza poi il suo importante ruolo nella Femminile Molfetta: “Capitano, per me non è solo una parola o una fascia sul braccio, è molto di più: io attribuisco a quella fascia un vero e proprio valore morale, quasi uno stile di vita, un esempio da seguire, un punto di riferimento; è come se si avesse una responsabilità in più, perché rappresenti quella società per cui giochi. L'essere chiamata capitano non mi è mai piaciuto ma, a prescindere, come dice Massimo Proietti: «Il vero capitano non è il più forte o il più bravo, ma è quello che aiuta gli altri ad essere più forti e più bravi», ed io spero di riuscire a trasmettere tutto ciò alle mie compagne.”
“Ringrazio tutto lo staff della Femminile Molfetta, il mister Iessi, i direttori Saverio Foti e Marcello Martino e Pino Ragno perché hanno sempre riposto in me la massima fiducia da quattro anni, le osteofisio Silvia Lopopolo e Rossella Battaglia che ci rimettono in sesto nel momento del bisogno, il preparatore dei portieri Marco Andriani e il suo aiutante, cronista, addetto stampa, Gabriele Pappolla per la loro grande professionalità, impegno e passione che ci mettono in quello che fanno. Qui mi sento davvero a casa”, chiude il capitano biancorosso.
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